L’articolazione della spalla non è un’unica articolazione. La spalla è composta da una struttura anatomica complessa, composta da omero, scapola e clavicola, si raccorda in modo armonico a due articolazioni fondamentali, la gleno-omerale e l’acromion-claveare, che vengono stabilizzate da un intricato apparato di muscoli, tendini e legamenti noto con il nome di cuffia dei rotatori, che consente la rotazione e l’elevazione del braccio.
L’articolazione gleno-omerale lavora “sospesa nel vuoto” ed è l’articolazione più mobile del corpo: la testa omerale, un osso di forma sferica posto all’estremità dell’omero, ruota su una superficie della scapola, detta glena, consentendo al braccio di compiere una rotazione vicina ai 360° nello spazio.
L’articolazione acromion-claveare è formata da una parte della clavicola e una parte della scapola chiamata acromion. Clavicola e acromion si affrontano mantenendo il reciproco rapporto mediante la cuffia dei rotatori. Tra l’acromion e la cuffia dei rotatori è presente una borsa “ammortizzatore” che svolge una funzione di cuscinetto tra i tendini e l’osso sovrastante. Questa piccola sacca può facilmente infiammarsi e dar luogo a borsiti.
Molte delle patologie della spalla sono determinate da processi degenerativi come l’artrosi oppure da traumi sportivi o della strada.
Altre patologie si riferiscono alle strutture che hanno il ruolo di mantenere: