L’artrosi dell’anca, detta anche coxartrosi, è una malattia degenerativa a progressione lenta e spesso silente che, nella fase iniziale, coinvolge le cartilagini dell’articolazione dell’anca e provoca infiammazioni che progressivamente portano la cartilagine a frammentarsi. Nel tempo, inoltre, si formano alterazioni ossee che possono portare alla deformazione dell’articolazione dell’anca. L’artrosi dell’anca è una malattia tipica dell’anziano: insorge prevalentemente dopo i 65 anni, colpisce più le donne che gli uomini e, se non trattata in tempo può portare a inabilità.
Fattori di rischio per l’artrosi dell’anca:
L’artrosi dell’anca può insorgere già a 40-50 anni: rispetto a quella nell’anziano, l’artrosi giovanile è spesso dovuta all’usura dell’articolazione dovuta a eccessiva attività fisica.
La diagnosi si effettua grazie a Rx, eventuali RNM. Se necessario, si può ricorrere all’artroscopia, nel casi si sospetti quella che è chiamata impingement femoro-acetabolare che può manifestarsi con gli stessi sintomi dell’artrosi dell’anca.
La visita con lo specialista è necessaria per capire la reale scala del dolore del paziente sulla cui base, insieme alle radiografie, viene deciso il trattamento ed eventualmente l’intervento di sostituzione dell’anca con la protesi.
In caso di artrosi dell’anca in fase avanzata, l’unica terapia efficace è la sostituzione dell’articolazione con la protesi. In fase iniziale, invece, sulla base dell’esame obiettivo e dei referti radiologici, è possibile ricorrere a trattamenti di tipo conservativo che possono aiutare a ritardare l’intervento di protesi.